Entrare nella community di Envato? Difficile ma si può!

Envato, con oltre 1 milione di utenti, è sicuramente uno dei più grandi market mondiali per quanto riguarda la vendita di contenuti multimediali quali temi per ogni cms, plugins, addons, audio, video, app totalmente modificabili dall’utente finale se acquistati. In envato troviamo themeforest, videohive, graphicriver, audiojungle, 3docean, photodune, codecanyon. Se vuoi guadagnare qualcosa dal tuo codice, Envato è quello che fa per te (o quasi). In questo articolo vorrei raccontare la mia breve esperienza su cosa e come ho fatto per farmi accettare un plugin WooCommerce in Envato.

Iniziamo tutto partiamo dal principio: ho scoperto Envato circa 2 anni fa. Ammiravo quei template, erano perfetti: codice ben strutturato, un ottima grafica, un buon supporto ed una serie di ottime caratteristiche richieste dall’utente finale e dallo sviluppatore.

Allora mi sono chiesto: perchè non provare a vendere qualche mia “creazione”? Pensavo fosse semplice: sarebbe bastato “impacchettare” tutto, inserire qualche commento qua e là in più e inviarlo. Abbandonai subito l’idea, però, dato che alcuni miei lavori confronto a quelli che si potevano trovare erano carta straccia.

Dopo qualche anno di esperienza come freelancer, capii che forse ce l’avrei fatta: il plugin che avevo sviluppato (un pagament gateway, di cui parlerò nei prossimi articoli, ndr) poteva già contare su una piccola fetta di mercato: con Envato avrei costruito la mia carriera da sviluppatore professionale. Parto subito con la mia nuova avventura, diventando autore con un semplice click e comincio a studiare le varie procedure per farmi accettare dalla piattaforma (un lavoro non semplice dato che avevo voglia di farlo solo ad agosto, ndr).

Prima di scrivere il plugin, ho guardato meglio nella Documentazione di Envato: il mio incubo era la burocrazia e la gestione delle tasse. Ho scoperto con un po’ di amarezza che Envato non gestisce le tasse, ma l’autore deve regolamentare le sue entrate in base alla legge in vigore nel suo stato. Piccola nota sul prezzo: Envato, di default, trattiene circa 55% di fee più la tassa sulle fee. Per ridurre questa spesa, Envato, ti permette di diventare Autore Esclusivo: in questo modo avrai 37,5% di fee e ogni 3250 dollari di vendite la fee si abbasserà del 1% fino ad arrivare a una minima fee del 12,5%. Per quanto riguarda le tasse, a meno che tu non specifichi di non voler dare il tuo codice per le tasse, sei tu ad auto-amministrare la tua contabilità, in base alla normativa nello stato di residenza.

Risolta la mia prima questione, ho incominciato a concentrarmi sul prodotto: il payment gateway. Per prima cosa, ho valutato bene se c’erano plugin simili: nel caso in cui ce ne fossero stati, avrei avuto probabilmente una concorrenza spietata. Per fortuna, di plugin come il mio non ce ne erano molti: 3 e non erano incentrati tutti sul prodotto che avevo sviluppato.

Tutto quello che Envato chiede dallo sviluppatore, prima di pubblicare il plugin, è: un file zip che i tuoi clienti riceveranno dopo il pagamento, un file zip contenente gli screenshots, un header, una thumbnail, se hai una demo del prodotto sul tuo sito o un video ed un testo in un inglese quasi perfetto, senza ovviamente errori grammaticali.

Il 10 agosto avevo preparato il tutto: i file zip, screenshots, i vari assets e i vari testi. Il sito ufficiale per il caricamento del mio prodotto richiede un tempo di attesa di 4-5 giorni: un click e bisogna solo aspettare la fatidica risposta di Envato.

Nell’attesa, rilessi meglio la documentazione e avevo appreso da diversi siti online che, dopo aver inviato il prodotto al team di reviewer, potevano rifiutartelo per un milione di motivi. C’era pero’ una distinzione tra questi motivi: l’hard reject e il soft reject. L’hard reject riguardava tutti i motivi gravi, con cui sei fuori dal mercato. I motivi gravi sono: qualità scadente (sia codice che assets), prodotti troppo simili (che potevano far pensare a un copia incolla da parte dello sviluppatore), licenze incompatibili, immagini senza la licenza commerciale. L’hard reject è il più temuto dato che non puoi più rinviare il prodotto a meno che non venga cambiato completamente secondo i loro suggerimenti. Il soft reject invece era per i motivi meno gravi ad esempio: testo non chiarissimo, qualche warning sul codice.

Ovviamente speravo in un soft reject (come da prassi), ma non fu così: dopo 6 giorni estenuanti di attesa, mi arrivò una mail con oggetto “Your item was rejected”, dove mi spiegavano che la qualità del prodotto inviato non soddisfaceva i requisiti di Envato. L’unico suggerimento? Chiedere al forum di Envato se qualche altro autore poteva darmi qualche consiglio.

Cosa potevo aver sbagliato? Errore nel codice? Sicurezza che poteva essere violata tramite un attacco sub-atomico? Immagini con qualità scadenti? Documentazione assente? Sinceramente, ero in preda al panico totale. Però non mi arresi: avrei fatto di tutto per farmi accettare il prodotto.

Ripresi in mano il codice e chiesi a qualche mio amico di provare a installare il plugin sul proprio sito: il risultato fu una lunga serie di discussioni volte a pensare solo ed esclusivamente al codice. Uno dei beta tester, però, mi fece notare di aver dimenticato il famoso detto:

Anche l’occhio vuole la sua parte

Mi si aprì un mondo: il codice poteva anche essere dei migliori mai scritti nella storia, ma senza una buona grafica, un header accattivante e un buona UX , non sarei andato da nessuna parte. Iniziai analizzando la thumbnail e l’header inviato ad Envato, la qualità (mea culpa) fu scadente: l’icona (per motivi ancora a me sconosciuti) era stata tagliata e l’header era un semplice wallpaper con incollato il logo. Poi che dire della UX e UI (User Experience e User Interface, ndr)? Non rientrava nei loro canoni. La soluzione? Ho aggiunto una semplice voce al menù d’amministrazione di WordPress e con un click, l’utente finale poteva modificare qualche impostazione. Con l’aiuto di un grafico, invece, ho sistemato la UX ed UI: il suo aiuto è stato prezioso dato che il plugin ha cambiato completamente faccia.

Ho rinviato il prodotto con le nuove aggiunte sulla grafica e dopo ben 5 giorni ho ricevuto una nuova mail: “Your item needs improvements”. Questo stava a significare che il prodotto era stato segnato come SOFT REJECT; il suggerimento consisteva questa volta di mettere a posto il testo e rivedere la presentazione prima del grande lancio. Con il soft reject, mi hanno abilitato la schermata di editing del software: ho aggiunto un po’ di faq, riscritto il testo, migliorato il supporto e verificato che tutto andasse bene. Ovviamente anche quelle modifiche andavano approvate, ma 5 ore dopo, una nuova notifica:

“Your updated item was accepted! Welcome to Envato”.

Non ci credevo, dopo ben 11 giorni di attesa e altrettanti di riscritture, debugging e altro, il mio primo prodotto era su Codecanyon , il mercato Envato per i plugin.

Sono ancora emozionato e devo dire che c’è ancora molto da fare: al confronto di molti altri plugin, la mia descrizione è attualmente molto povera. Ma finalmente c’era qualcuno che poteva certificarmi in qualche modo il codice (come si legge in ogni prodotto Envato, la qualità è assicurata).

Questi erano solo i primi passi infatti di un lungo percorso, ora tocca ad un po’ di marketing e costanti aggiornamenti!

Scritto da /u/serhack

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