Informatica e COVID-19

Comprensibilmente, il tema di questi giorni su /r/ItalyInformatica è stato soprattutto il SARS-CoV-2, che sta costringendo tutti noi a casa. Fortunatamente, il virus non impatta direttamente sulle nostre professioni, che si possono spessissimo svolgere da casa senza troppo rischio di ammalarci di COVID, e quindi moltissimi di noi si sono dati da fare nel grande sforzo che si sta facendo per mitigare, e risolvere il prima possibile, questa crisi.

Il subreddit ha dato voce a tante di queste iniziative e volevo, nel primo di questi articoli digest, riassumerle un po’.

Intanto, l’analisi dei dati. La Protezione Civile, tra un bug e l’altro, rilascia quotidianamente i dati, e ne abbiamo parlato un po’, condividendo anche qualche sito di analisi, un paio sono anche qui, qui, qui e di qua. C’è chi semplicemente mostra i dati ufficiali, e chi tenta diversi tipi di modellazione, analisi e previsione. Qualche progetto è open source o lo è parzialmente, e diverse cose meritano un’occhiata.

Ci sono stati bandi, sia privati (un hackaton), che europei, che statali, per scrivere applicazioni utili a supportare la lotta al virus. Ormai è grossomodo tutto scaduto, ma si è parlato anche di quello. Di cose invece ancora fattibili, soprattutto il progetto Folding@Home (con le criticità che qualcuno ha sollevato) si è invece parlato qui e qui.

Diversi di noi si son trovati a dover fare videoconferenze o videolezioni di diverso tipo. Abbiamo parlato dei modi migliori per fare dirette in streaming, dei software che in videoconferenza permettono di condividere una lavagna e delle applicazioni per poter comunicare con i pazienti COVID isolati. Purtroppo non c’è nulla di ideale, e chissà che questa situazione non porti a concentrarsi piú sulle caratteristiche veramente utili che sulla marea di roba accessoria che le applicazioni di questo tipo offrono.

Qualcuno di noi è studente, e anche chi lavora sta spesso avendo avendo più tempo libero in questo periodo. E il tempo libero è sempre utile investirlo bene. Abbiamo quindi parlato di corsi online e di libri da leggere. Qualcun altro, invece, ha proposto di utilizzare il tempo per ripristinare hardware da destinare a chi ha bisogno di seguire videolezioni.

Anche governi e entità sovranazionali hanno preso, o stanno prendendo, diverse decisioni a forte contenuto informatico. Principalmente si è parlato di sorveglianza sui movimenti. Si è parlato dell’analisi che alcune regioni hanno fatto sui tabulati telefonici, ma anche di proposte e ipotesi un po’ più spinte, e dei tentativi regionali di mettere online qualcosa di utile. L’UE, invece, ha chiesto a un po’ di siti di streaming video di ridurre il traffico, e lo hanno fatto abbassando il bitrate, dicono.

Infine, la bufala: il 5G provoca il coronavirus, un po’ come, notoriamente, abbonarsi a Topolino provoca l’abbonamento a PornHub. Di 5G abbiamo anche parlato altrove.

Buona lettura, e tenete duro! Abbiamo aiutato parecchio a mitigare questa crisi che se fosse successa anche solo vent’anni fa sarebbe stata ben peggiore anche solo per motivi tecnologici, ma abbiamo ancora un sacco da fare. Buon lavoro a tutti!

La grafica in copertina è di Martin Sanchez, su Unsplash